Cani e gatti ci aiutano a sopportare il dolore
La terapia cognitivo-comportamentale per il controllo del dolore ha tutte le potenzialità per modificare la percezione stessa che i pazienti hanno del loro disagio, cambiando pensieri, emozioni e comportamenti legati al dolore, migliorando le strategie di coping (adattamento) e mettendo uno stato di sofferenza prolungata in un contesto migliore.
Uno studio di comportamentalisti americani, pubblicato su Journal of Applied Gerontology, dimostra che i risultati dell’approccio cognitivo-comportamentale al dolore cronico possono essere ulteriormente migliorati dal contatto ravvicinato con cani e gatti.
25 pazienti anziani, di età compresa tra i 70 e gli 85 anni, affetti da dolore cronico di varia natura e proprietari di cani e gatti sono stati analizzati in merito a quattro aree comportamentali riguardanti l’umore, il grado di rilassatezza, il livello di attività fisica e la consapevolezza che, nonostante la situazione di disagio, ci sono ancora molti lati piacevoli da assaporare nella propria vita.
Tutti i soggetti hanno ribadito che la presenza accanto a loro di cani e gatti aveva un impatto fortemente positivo sul loro livello di accettazione del dolore cronico. “Cani e gatti – si legge nell’articolo – rappresentano una costante occasione di gioia e divertimento… hanno un effetto rilassante e contribuiscono in maniera sostanziale a far dimenticare o, perlomeno, a ridimensionare la sofferenza.”
Altra influenza positiva è sul livello di attività fisica. “Anche se non in perfette condizioni di salute, i proprietari si sentono motivati a portare quotidianamente il proprio cane a spasso”, con ripercussioni benefiche sulla gravità del dolore stesso, sul loro grado di socializzazione e sull’atteggiamento di positività con cui vivere lo stato di sofferenza.
Janevic MR, Shute V, Connell CM, Piette JD, Goesling J, Fynke J. The Role of Pets in Supporting Cognitive-Behavioral Chronic Pain Self-Management: Perspectives of Older Adults. J Appl Gerontol. 2019 Jun 19:733464819856270