Facebook Linkedin Instagram
A member of the Swedencare family
Swedencare

Il fiuto dei cani contro il Coronavirus?

Viene dalla scuola londinese di Igiene e Medicina Tropicale l’idea di addestrare il cane a fiutare pazienti COVID-positivi, anche asintomatici. La conferma tra un paio di mesi.
Il fiuto dei cani contro il Coronavirus?

Sicuramente non servirà a sostituire tamponi ed esami sierologici, ma il fiuto dei cani potrebbe comunque dare un aiuto in più nell’individuare i soggetti positivi al coronavirus, anche asintomatici, e i malati Covid-19.

 

Scienziati della London School of Hygiene and Tropical Medicine di Londra, in collaborazione con l’equipe dei Medical Detection Dogs, sono infatti convinti che, in un prossimo futuro, i cani sapranno non solo riconoscere il coronavirus tramite l’olfatto, ma anche identificare i singoli contagiati.

 

L’ottimismo dei ricercatori si fonda in parte sui risultati già ottenuti con alcuni cani addestrati in maniera specifica a rilevare altre patologie come il cancro, il morbo di Parkinson, il diabete e le infezioni batteriche e parassitarie.

 

Nel caso di COVID-19, l’ipotesi fondante è che, in corso di infezione virale, lo stress ossidativo produca composti, che, attraverso la circolazione sanguigna, raggiungono la cute e vengono espirati dal malato. Fiutando pelle e respiro, i cani addestrati saprebbero riconoscere l’odore di questi particolari composti ossidati in corso di definizione.

 

Tutto comunque ancora da verificare. Certo è che, se si accertasse che i cani riescono a catturare “l’odore” del coronavirus anche in minime tracce, beh questo sì che sarebbe un metodo di identificazione veloce, efficace e non invasivo, che consentirebbe di riservare i test clinici solo dove realmente necessari.

 

Del resto, mai come in tempi di Coronavirus la speranza è l’ultima a morire!