La pancia di Puccio
La mente seguiva i movimenti delle dita, immerse nel morbido addome caldo di Puccio. Le mani contrapposte, con le punte delle dita semiflesse, premevano l’addome per indagarne il contenuto. Ogni tanto Puccio, in piedi sul tavolo da visita, si girava a controllare cosa facevo.Come sensori le dita trasmettevano dati al cervello: il fegato e la milza nei limiti; le anse intestinali scorrevano l’una dopo l’altra; il colon discendente aveva una consistenza pastosa per la presenza di feci. Ripeto la manovra un’altra volta. Più lentamente. Socchiudo gli occhi per visualizzare meglio le sensazioni digitali trasmesse dalle anse intestinali. Un tremito. Una lieve contrazione dell’addome ed un gemito mi rivelano, esattamente, mentre esploro un’ansa cordoniforme, l’origine dei fastidi di Puccio. Vito gli accarezzava le guance e il collo, mentre Puccio, come per chiedergli cosa stesse succedendo, gli rivolgeva gli occhi interrogativi. “Bravo il mio Puccio, va tutto bene.” Gli disse Vito in tono rassicurante, in realtà per tranquillizzare se stesso. “Da un anno circa periodicamente Puccio ha diarrea e in quei giorni non ha voglia di mangiare; la sua pancia fa degli strani rumori e ogni tanto vomita” mi aveva detto all’inizio della visita. “Qual è la frequenza di questi disturbi?” “All’inizio stava male due o tre giorni al mese, ma negli ultimi mesi quasi ogni settimana.”. “Che tipo d’alimentazione fa?” “Sa dottore, Puccio ha un’alimentazione completa: la mattina 150 gr. di latte con fette biscottate, a pranzo una dieta commerciale di mantenimento per adulti e la sera un’altra razione di dieta commerciale con un petto di pollo e riso.”. Puccio è un amabile meticcio di tre anni, tutto marrone con le orecchie pendule e la lunga coda “parlante”. Vive in una famiglia numerosa costituita da padre, madre, due fratelli ed una sorella. Vito è il secondo dei tre fratelli, studia matematica all’università, appassionato di barche a vela, è un tipo espansivo e cordiale, contrariamente a quanto ci si aspetta da chi è avvezzo ai freddi calcoli della scienza dei numeri. Ha preso Puccio in canile che non aveva ancora compiuto i due mesi d’età e l’ha cresciuto dedicandogli molto tempo e attenzioni per aiutarlo a superare insicurezze e paure. Da cucciolo si bloccava davanti alle pendenze della strada, scartava e tremava, quando uno sconosciuto si avvicinava, i rumori delle macchine lo impressionavano. Grazie al suo padrone Puccio oggi è un cane spensierato, espansivo e socievole. Ama andare in barca, andare a “caccia” d’asparagi selvatici, partecipare alle feste di famiglia, accompagnare Vito nei lunghi pomeriggi di studio. Tutti i padroni dicono che il proprio cane è speciale, ma non è consueto che lo dica il medico veterinario curante. Beh! Io ero fermamente convinto che Puccio fosse un cane fuori del comune, aveva superato le sue paure e imparato a stare con umani e cani senza essere intransigente, né invadente. Completo l’anamnesi e in cartella riporto la lista dei problemi: diarrea, vomito saltuario, dimagramento, appetito capriccioso, contrazione addominale alla palpazione profonda. La diagnosi di sospetto è: quadro clinico suggestivo d’infiammazione del piccolo intestino da intolleranza alimentare. “Il sistema digestivo del cane non è in grado di digerire il lattosio, che è lo zucchero contenuto nel latte…”. Mi accingo a spiegare al proprietario, che manifesta la sua perplessità interrompendomi. “Ma lo prende da quando era cucciolo! Non l’ho mai interrotto. E poi gli piace.” “Lo capisco. Ma dobbiamo pensare che non tutto quello che gli piace gli fa bene.”. La sua perplessità a questo punto si trasformò in preoccupazione. “Dobbiamo anche considerare che l’aggiunta di pollo nel pasto serale determina un eccesso della quota proteica rispetto a quella presente nella dieta commerciale. Questo eccesso è responsabile di una putrefazione delle proteine eccedenti che è causa di una proliferazione di batteri patogeni, con conseguente produzione di gas e infiammazione dell’intestino.”. “Ma allora è per questo motivo che sta male?” “In fondo non è una cattiva notizia.” “Come! Non è una cattiva notizia?” “Se con la correzione dietetica ed una terapia mirata a trattare l’infiammazione intestinale, tutto rientra e non abbiamo ricadute possiamo escludere che ci siano altre patologie responsabili del quadro clinico di Puccio.”. “Allora vuol dire che sono stato io la causa di tutto?” La faccenda stava prendendo una brutta piega e non volevo colpevolizzare il proprietario, che tuttavia era giunto alla giusta conclusione. “Non proprio. Il problema è che i cani hanno un sistema digestivo delicato. Basta rispettarlo e tutto andrà a posto.” “Dovrà somministrare uno stick al giorno, meglio se mescolato col cibo, di Normalia.” “Normalia?” “Si. E’ un prodotto innovativo che manifesta i suoi benefici grazie all’azione combinata di un probiotico che ha la funzione di riequilibrare la flora batterica e di contrastare l’infiammazione intestinale, di un aminoacido, la glutamina, che ripristina e protegge l’integrità della mucosa intestinale e di un bioregolatore, la Palmitoiletanolamide, che nella forma micronizzata esercita un’azione antinfiammatoria e analgesica.”. “La terapia dovrà essere mantenuta per un mese; ma mi farebbe piacere avere notizie fra due settimane.”. Mentre Vito si congedava Puccio mi fissò negli occhi scodinzolando. Se fosse stato un umano, avrei detto che mi salutò con un sorriso. La bilancia segnava un aumento di peso di un chilo e due etti. “In queste due settimane Puccio ha mangiato la sua dieta con appetito e non ha avuto nessun fastidio.”. “Mi sembra che va tutto per il meglio. Anche l’aumento di peso è un indice positivo della funzione intestinale.”. “Continui la dieta stabilita, completi la terapia con il Normalia e ci vediamo fra due mesi per il controllo”. Puccio si diresse verso la porta, voltandosi indietro a guardarci, sculettando e oscillando la coda: “Avete finito di parlare? Ho fame!”. Messina 20 febbraio 2014 Gaspare Petrantoni, Medico Veterinario, Libero Professionista Messina http://www.clinicaveterinariamessina.it/cv/cv_petrantoni.pdf