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OBESITÀ: DA PANDEMIA SILENZIOSA A MALATTIA CRONICA. E PER I NOSTRI ANIMALI?

L’Italia si appresta a riconoscere ufficialmente l’obesità come una malattia “progressiva e recidivante”. Un cambio di paradigma, inteso come svolta storica, che garantirà cure gratuite e promuoverà la prevenzione di una condizione che affligge circa 6 milioni di italiani, di cui il 29,8% - ossia 1 individuo su 3 - rappresentato da bambini obesi o in sovrappeso tra gli 8 e i 9 anni.
OBESITÀ: DA PANDEMIA SILENZIOSA A MALATTIA CRONICA. E PER I NOSTRI ANIMALI?

L’Italia si appresta a riconoscere ufficialmente l’obesità come una malattia “progressiva e recidivante”. Un cambio di paradigma, inteso come svolta storica, che garantirà cure gratuite e promuoverà la prevenzione di una condizione che affligge circa 6 milioni di italiani, di cui il 29,8% – ossia 1 individuo su 3 – rappresentato da bambini obesi o in sovrappeso tra gli 8 e i 9 anni.

 

Ma se l’obesità umana trova oggi un riconoscimento istituzionale – come vera e propria malattia cronica, influenzata da fattori genetici, socioeconomici, psicologici e legati allo stile di vita – quanto ci preoccupiamo di quella che colpisce i nostri animali domestici?

Oggi sappiamo che l’obesità, anche nel cane e nel gatto, non è solo un problema estetico, ma una vera e propria malattia cronica, con implicazioni metaboliche e infiammatorie, che impattano negativamente sull’aspettativa di vita.

Secondo recenti studi più della metà dei cani e gatti domestici in Italia, vale a dire 10 milioni di animali, sono in sovrappeso o obesi, interessati cioè da un eccessivo accumulo di grasso corporeo.

Un numero allarmante, che riflette abitudini scorrette, una gestione spesso inconsapevole dell’alimentazione e dell’attività fisica e il rifiuto di riconoscere l’esistenza di un problema reale, da etichettare come malattia infiammatoria.

 

Genitori e proprietari: responsabilità parallele

Il rapporto tra un genitore e un figlio non è poi così diverso da quello tra un proprietario e il proprio animale domestico: i genitori sono responsabili della salute dei propri figli, così come i proprietari lo sono dei loro animali. E, proprio come un bambino, un cane o un gatto non ha la possibilità di scegliere cosa mangiare e quanto muoversi, perché dipende dalle decisioni del suo partner umano.

Quante volte abbiamo sentito frasi come “Non è in sovrappeso, gli piace solo mangiare!” o “Guarda che tenero con la pancetta!”? In realtà, quei chili in più possono fare la differenza tra l’aspettativa di una vita lunga e sana e una lista di disordini.

 

Obesità e meta-infiammazione: un nemico silenzioso

L’accumulo eccessivo di grasso corporeo non è solo una questione di peso: il tessuto adiposo è un vero e proprio organo endocrino capace di generare un’infiammazione cronica di basso grado, detta meta-infiammazione. Questo stato infiammatorio persistente è responsabile di numerose patologie: dal diabete di tipo 2 alle malattie articolari, dalle problematiche cardiovascolari a quelle dermatologiche.

 

La prevenzione come arma vincente

Se nel caso dell’obesità umana l’intervento terapeutico è fondamentale, per i nostri animali domestici la prevenzione assume un ruolo ancora più determinante. Evitare che un cane o un gatto diventi obeso è molto più semplice che farlo dimagrire. Ecco alcune soluzioni chiave per contrastare questa “pandemia a quattro zampe”:

  • Controllo della dieta: scegliere alimenti bilanciati, evitare gli eccessi e ridurre snack e bocconcini fuori pasto.
  • Monitoraggio del peso e della condizione corporea: valutare regolarmente il punteggio del Body Condition Score (BCS) per individuare precocemente eventuali squilibri.
  • Attività fisica regolare: passeggiate, giochi, stimoli mentali per mantenere attivo il metabolismo.
  • Educazione del proprietario, “reale colpevole” della malattia: essere consapevoli delle conseguenze dell’obesità e dei benefici di una gestione attenta del peso.

 

Una speranza dalla Ricerca Scientifica

Numerosi studi scientifici hanno evidenziato come il controllo della meta-infiammazione, legata all’obesità, possa essere svolto mediante la modulazione del sistema endocannabinoide. Vi sono particolari recettori che, se attivati, sono in grado di ridurre l’infiammazione e l’insulino-resistenza.

Tra le sostanze naturali che presentano elevata affinità con questi recettori figurano le N-acetil-etanolamidi (NAE), come la Palmitol-etanolamide (PEA) ed il suo omologo Oleoil-etanolamide (OEA).

Sulla base di queste scoperte i ricercatori Innovet hanno recentemente messo appunto e brevettato Olaliamid®, un nuovo principio nutrizionale derivato dell’olio di oliva estremamente ricco in NAE (tra cui OEA e PEA) in grado di modulare il processo infiammatorio e favorire il corretto metabolismo del cane in sovrappeso o francamente obeso. Ovviamente l’uso di questo principio nutrizionale di origine naturale non può prescindere da un’alimentazione equilibrata e da una corretta attività fisica, ma può costituire un valido aiuto per ridurre le conseguenze metaboliche dell’obesità (es. meta-infiammazione) e facilitare la riduzione del peso.

 

Cosa cambia allora?

Il riconoscimento dell’obesità come malattia, segna una svolta nella tutela della salute pubblica, un vero e proprio cambio di paradigma che deve essere un campanello d’allarme anche per tutti i proprietari di animali domestici. La prevenzione rimane l’arma più efficace per garantire una vita lunga e sana ai nostri cani e gatti. Essere consapevoli, adottare abitudini corrette e avvalersi di sostanze innovative, come Olaliamid® può contribuire in maniera determinante a ridurre un eccesso di peso e a mantenere in salute e benessere i nostri fedeli compagni di vita.